shows n.330
See Hear, hear the vision .
Exhibition by Renzo Margonari.
October 17, 2009 18.00
"Surrealism lives on the state of desire ambiguous -l 'aspiration to remove the doubt-that touches the creative thinking of the artist today. Something that is indefinable, as if waiting for a completion, ignoring what it needs. Similar ambiguity also plays in general are specific to each Surrealist artist. Those who meet Orgeix of Christian is a person who is open, cheerful, very responsive and willing to dialogue, but you feel that one aspect of his personality remains in shadow, like a distant indefinable melancholy, in short, something ambiguous, and the date, time, must take a positive value, ie, a variant of the approximate connection between the "mysterious" and "bivalent". I am convinced that if the artist is in the midst of propria facoltà espressiva, la sua virtù poetica si manifesta con piena sincerità. L’opera di d’Orgeix, dunque, riproduce dell’impreciso fascino della sua personalità magistrale. Egli applica alla lettera, infatti, l’automatismo psichico creando opere pittoriche e plastiche con un’ampiezza di procedure tecniche e concettuali che contengono l’intero lessico del linguaggio estetico surreale e rappresentano figurativamente la ricchezza esperienziale di un instancabile scorridore dell’ES che ha compiuto tutti gli esperimenti continuando apertamente l’instancabile ricerca nell’“inconscio collettivo”, spinto dall’insaziabile desiderio che è pure l’irraggiungibile aspirazione di ri-conoscere il circostante. Queste perenni varianti morfologiche riguardano anche lo stile figurativo che aderendo all’immagine (quando non è viceversa) è anch’esso mutevole, talvolta all’interno di una stessa rappresentazione. Se ci avviciniamo al mistero, però, scopriamo che non si tratta, di ravvisare la “seconda natura delle cose” rivelata da De Chirico con la sua figurazione metafisica, perché D’Orgeix non scopre, ma esplora e registra progressive mutazioni delle forme mentre assumono aspetti e già cambiano per altri. Le immagini propongono un mondo tra organico e meccanico, in altre parole una meccanica organica della vita, ma non conosciamo alcuna sua opera che possa giudicarsi come ripetuto prodotto di una conveniente insistenza tematica con lo scopo di rendere riconoscibile l’autore. Vediamo bene, del resto, che ogni altra rappresentazione è differente ma allo stesso tempo complementare a quella che stiamo osservando, pur realizzando il medesimo programma figurativo. C’è, dunque, un preciso riferimento all’arte rinascimentale che ritroviamo spesso anche in Max Ernst e altri pittori surrealisti, introducendo la sua eccezionale versatilità tecnica nella realizzazione varia di presenze con morfologie atropo-meccaniche o d’inverosimili alambicchi e laboratori chimici che si compongono secondo parti dell’anatomia umana.Nelle sue immagini coesistono il duro e il molle, innestati l’uno nell’altro senza che si possa distinguere una vera differenza morfologica."
Renzo Margonari - estratto dal catalogo della mostra - Adriano Parise Editore, Colognola ai Colli (Vr).17 ottobre – 15 novembre 2009
Mosé - bronzo - altezza cm 60
Il sonno di Alessandro - bronzo - altezza cm 35
Diana of Ephesus - Bronze - height cm 55
of Christian Orgeix
0 comments:
Post a Comment